Pregare la Sacra Scrittura

M.A.S.C.I. dell' Emilia-Romagna

L’uscita di fine anno della nostra comunità Masci Meldola 1° a Valleripa di Linaro (Forlì-Cesena) con la Promessa di Bruna, nei giorni 21 e 22 giugno 2008, ha avuto uno stile insolito e soprattutto un carattere spirituale.

Abbiamo raggiunto il monastero di Valleripa che sorge su un’altura, al termine di una tortuosa e ripida strada in mezzo ad un bosco, dopo aver attraversato con le automobili il torrente (c’è solo un ponte pedonale) che sembrava voler rendere ancora più avventuroso il percorso per raggiungere la meta.

Qui vive la ”Piccola Famiglia della Resurrezione”, composta di monaci, monache e famiglie che hanno fatto i voti perpetui. Padre Orfeo Povero, l’Abbà della comunità monastica, ricevette la consacrazione nel 1978 sul monte Sion e oggi esistono altre comunità anche a Gerusalemme, in India e in Monzambico. La parola di Dio permea tutta la vita della piccola comunità ed é studiata nelle lingue sacre aramaico, greco e latino. La Comunità vive del proprio lavoro intellettuale e manuale.

In occasione del nostro incontro, il Padre ha condotto una catechesi sul seguente tema: Pregare la Sacra scrittura. Fare della Bibbia il libro della preghiera costituisce una beatitudine per l’uomo e affinché la preghiera sia efficace e dia sollievo allo spirito, è necessario che sia interiorizzata attraverso vari momenti:
1° momento, meditare: occorre leggere a mezza voce; la Parola deve essere pronunciata e ascoltata. Essa deve investire tutte le nostre capacità sensoriali, è una via di purificazione dei nostri sensi. La Parola abilita i nostri sensi all’Invisibile. Dio parla attraverso noi e parla a noi.

2° momento, ruminare: dobbiamo essere come dei ruminanti nella preghiera, ripetere tante volte la Parola per farla entrare in testa e per domare il pensiero. E’ più facile domare un cavallo che dominare il pensiero. Si opera come un’illuminazione: è Dio che pensa in me e ama in me.

Diventiamo capaci di agire in Dio e Dio in noi.

3°momento, pregare la Bibbia: essere come dei leoni che ruggiscono per non esser derubati della preda. Noi siamo stati derubati della Parola. Il serpente con Adamo ed Eva ha messo in dubbio la parola di Dio.

Tutto il mondo, noi stessi, siamo la Parola di Dio.

4°momento, cantare: la preghiera diventa come il tubare della colomba in amore.

La parola che esce dalle nostre labbra è come il bacio di Dio sulle nostre labbra che infonde il suo Spirito. Quando la Parola scende nel cuore, diventa esplosiva. “Da chi andremo, o Signore? Tu solo hai parole di vita eterna”.

La domenica mattina, dopo aver pernottato nelle case La Pentecoste e La Croce, abbiamo partecipato alle lodi e poi alla celebrazione della Santa Messa. Ci ha colpito l’uso di tanti segni per noi nuovi come lo stare proni sul pavimento durante la consacrazione del pane e del vino, lo scambio della pace con le seguenti parole: -“Cristo è risorto. E’ veramente risorto”, l’uso del pane al posto della particola, l’uso di molto incenso profumato: molti di questi gesti richiamano la tradizione ortodossa, di cui Padre Orfeo è profondo conoscitore.. Abbiamo capito che nel cogliere dalle altre religioni ciò che ci accomuna e non ciò che ci divide c’è il tentativo ecumenico di avvicinarci alle confessioni religiose.

La Santa Messa è continuata nel pranzo comunitario durante il quale abbiamo ascoltato letture sacre.

Nel pomeriggio abbiamo visitato il laboratorio delle icone, che sono dipinte secondo la tradizione greco-cretese.Le icone sono immagini sacre e non immagini religiose, sono come finestre sull’eternità, sollevano la mente al cielo, rendono presente il mondo di Dio e ci pongono in comunione con l’eternità.

Le icone affondano le loro radici nelle sacre scritture e nella liturgia.Sostengono e nutrono la nostra fede.

San Doroteo di Gaza affermava che l’icona è un digiuno per gli occhi e un’ascesi per il cuore.Chi dipinge un’icona non mette niente di suo, è un interprete fedele del prototipo.

Tutti noi, tornati a casa alle prese con la nostra quotidianità, sentivamo il bisogno di riflettere e i pensieri avevano come colonna sonora le preghiere dei Salmi:

Lodate il Signore dai cieli.
Lodatelo nell’alto dei cieli…
Lodatelo sole e luna
Lodatelo, voi tutte fulgide stelle…

Ci ritornava in mente quando, la notte, seduti sugli scalini di una vecchio casolare ristrutturato e adibito a dormitorio, scrutavamo il magnifico cielo punteggiato di infinite e vivide stelle.

Il buio della notte era interrotto dalle lucciole che, come misteriose e piccole lanterne, illuminavano un campo di grano.

L’emozione provata era quella delle creature che ammirano la grandezza del Creatore e sentono il bisogno di lodarlo in eterno.

Antonia Mazzoni - Comunità Masci Meldola 1° (Meldola - FC)

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